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new world

giovedì 24 giugno 2010

Olimpiadi Brasile 2016: le prime ad emissioni zero.


Cerchiamo di comprendere meglio quanto accennato nel titolo, cosa che ci aiuterà a comprendere anche che una nuova economia sostenibile è possibile. Nel nostro caso la torre solare di Rio de Janeiro produrrà dal sole energia pulita per tutte le strutture delle Olimpiadi del 2016
Il progetto di questa struttura è stato realizzato dallo studio di architettura svizzero svizzero RAFAA.
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Ma quali sono le caratteristiche di questo innovativo strumento di produzione pulita di energia elettrica? Innanzitutto c' è da dire che tende a svilupparsi in altezza. Sulla sommità sono installati dei pannelli solari atti a produrre, di giorno, energia elettrica che, prodotta in quantità superiore a quella richiesta, viene immagazzinata in accumulatori che possono riversarla durante la notte.

Ma la novità esaltante, anche dal punto di vista architettonico, è che la struttura, che dovrebbe essere ubicata in prossimità del mare, presso la baia di Guanabara di giorno produce ed accumula anche l' energia più che sufficiente per azionare delle pompe che portano l' acqua sulla sommità della struttura. Tale acqua ridiscende poi, in forma di cascata, che potrebbe far pensare a quella di Iguazu nell' Amazzonia brasiliana, una volta arrivata nella parte bassa della struttura ha accumulato una forza più che sufficiente a mettere in movimento delle turbine le quali spinte dalla forza dell' acqua genereranno a loro volta energia elettrica durante la notte.

Insomma otteniamo una struttura che produce attraverso il solare e attraverso il sistema idroelettrico. Immaginate questa enorme cascata, che, di notte, può anche essere illuminata a costo zero. Una opera importante dal punto di vista architettonico, un vero e proprio monumento che al contempo permette di produrre l' energia che serve per tutte le esigenze delle strutture olimpiche. Ripeto, il tutto ad emissioni zero. Un vero incontro tra architettura e produzione di energia da fonti rinnovabili. Senza insozzare il paesaggio con migliaia di pale eoliche che distruggono le bellezze naturali. Attendo commenti. A presto


nella foto progetto, in sezione, della Solar City Tower da flickr visionshare

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domenica 20 giugno 2010

Basta con le pale eoliche Sfruttiamo le correnti alle alte quote.


Lo affermo con forza. Sono tra quelli contrari a che per produrre energia dal vento si dissemini il territorio di pale eoliche con supporti alti anche quaranta metri. E' ormai accertato che le pale eoliche hanno un impatto devastante sull' avifauna e siccome in genere si mettono sui crinali vanno ad intercettare proprio i corridoi di volo dei rapaci come le Aquile Reali o altre specie come i grifoni, per reinserire i quali molti soldi sono stati spesi, come in Sardegna o in Abruzzo. E poi, come facciamo a conciliare questi orrendi apparati eolici con la bellezza del paesaggio? come conciliarle quando la vista di Montagne , valli, colline e borghi è stuprata dalle giganrtesche pale eoliche. Chi obbliga le amministrazioni comunali ad ottenere energia dall eolico? Nessuno. O meglio, sono obbligate dalle lobby dell' eolico e dagli incentivi tra i più elevati d' Europa. Il fotovoltaico invece arranca, per non parlare del solare termodinamico, la fonte meno impattante dal punto di vista paesaggistico e più efficiente tra quelle rinnovabili.Ma allora non dobbiamo sfruttare il vento che pure è energia rinnovabile? Certo. Sfruttiamolo pure, ma usiamo le nuove tecnologie che usano le correnti presenti in alta quota, ovvero nella troposfera per produrre energia elettrica. Con questa tecnologia le strutture verrebbero posizionate a 8 chilometri di altitudine ai poli e addirittura a 20 chilomtri di altitudine all' equatore. Ad altitudine intermedia tra queste se realizzate in Italia. In questo campo possiamo ormai fare l' esempio delle turbine prototipo Airborne che sono realizzate per un potenziale ventoso che ad alte latitudini raggiunge gli 800 Terawatt. Questi studi sono evidentemente ad ottimo punto se la Job Energy, che è una società della California sta facendo dei test su una turbina da 30 KW. L' anno prossimo sarà la volta di una turbina da 100 KW. Un campo in cui anno per anno aumentano le potenze ottenibili. Ma come si fa a portare delle turbine a cosìì alte quote? Queste vengono collocate alle suddette quote in quanto sono simili ad un piccolo velivolo che viene portato in quota da delle turbine che inducono alla struttura un movimento rotatorio che ha lo scopo di massimizzare l' esposizione alle correnti. L' energia prodotta è collegata agli utilizzatori a terra tramite cavo. Attendo commenti. A presto.

nella foto troposfera da flickr Gunnar Ries zwo

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venerdì 18 giugno 2010

Il pil non è indicatore di benessere

Urgenti nuovi criteri ambientali e un nuovo indicatore per superare il prodotto interno lordo.
Inizio col dire che ormai è inutile continuare ad affermare che il pil, come viene calcolato oggi, sia l' indicatore del benessere di una nazione. fondamentalmente perchè: la produzione di reddito non equivale alla qualità della vita e perchè nel Pil confluisce di tutto. Ad esempio nel pil confluisce, tra l' altro, anche la ricchezza prodotta dai lavoratori dipendenti, ma in che condizioni lavorano molta parte di questi che spesso non arrivano a fine mese con i soldi?mIn questo caso la ricchezza prodotta dai lavoratori in questione è indice di ricchezza per il paese ma segno di difficoltà economica di parte della popolazione.
Quindi la ricchezza accumulata non è indicativa del benessere o meno di una nazione. A questo proposito leggete una parte del discorsoche Bob Kennedy tenne all' Università del Kansas dove, oltre quaranta anni fa, era il 18 Marzo 1968, pronunciava le parole che seguono.

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della
salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani. Il discorso originale, in inglese lo trovate a questo link. Essendo molto più lungo troverete l' argomento del Pil al ventesimo capoverso circa.

Fin qui il discorso di Bob Kennedy. Ebbene, a tanti anni da quello storico quanto attuale discorso, finalmente qualcosa si muove concretamente, almeno a livello europeo.

E' infatti datato
8 settembre 2009 un seminario ad alto livello dal titolo "Ambiente: Misurare il progresso in un mondo in cambiamento". In sostanza, quest' anno 2010, la Commissione Europea presenterà una versione pilota di un Indice Ambientale Globale, ovvero il sistema statistico europeo includerà la contabilità ambientale come norma nelle statistiche macroeconomiche. Tutto ciò nell' ambito dell' obiettivo di una economia a bassa emissione di carbonio.

Di seguito i passi essenziali da compiere per definire il nuovo Indice Ambientale Globale che prenderà il posto del pil. Questo indice avrà tra i suoi requisiti quelli delle emissioni di gas serra, il deterioramento del paesaggio naturale, l' inquinamento atmosferico, l' utilizzo dell' acqua e, nondimeno, la produzione di rifiuti. La relazione che verrà presentata per il 2010 dovrà tener conto dei progressi o meno che sono stati fatti in questi settori.

Un altro impegno che si pone la Commissione è di ridurre drasticamente i tempi di presentazione di queste relazioni che spesso arrivano anche oltre due anni dall' inizio delle ricerche. Si cercherà di produrre i dati in tempo reale, tenuto conto che i dati economici vengono diffusi in poche settimane. In questo modo si avranno a disposizione allo stesso tempo i dati economici e gli indicatori ambientali e si potrà stilare il nuovo Indice Ambientale Globale.

Verrano affrontate, nelle relazioni, anche le diverse fasce di distribuzione della ricchezza e si evidenzieranno le diseguaglianze tra la popolazione. Insomma statistiche settoriali, piuttosto che la solita media statistica. Verrà inoltre eseguita una tabella che servirà a fare si che si attuino le tendenze ambientali e il benchmarking delle pratiche migliori per lo sviluppo sostenibile, di cui esistono già degli indicatori.

nella foto senza casa da fotosearch.com royalty free

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questo testo ha licenza Creative Commons BY-NC-SA

si parte


Oggi 16 di giugno 2010 scrivo il primo post. questo blog è la continuazione dell' esperienza del sito montevelino.it che ha avuto una impronta di carattere nazionale e un ruolo fondamentale nella lotta contro la manovra per la riduzione dei confini del Parco Naturale regionale Velino sirente, AQ, Abruzzo, Italia nonchè un ruolo di dibattito sulle tematiche proprie anche di questo blog.

Con queste righe dò il benvenuto a tutti coloro che vorranno partecipare dando un contributo di idee. Attendo commenti. A presto.

nella foto Monte Velino e Monte Cafornia da flickr europeo

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