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new world

martedì 6 luglio 2010

I senza tetto. L' informazione non ne parla.


Personalmente, passando per una qualsiasi stazione di grandi o piccole città ho visto sempre la presenza di senza fissa dimora, persone che chiedono l' elemosina o magari se ne stanno accovacciate in un angolo e, se si passa nelle ore tarde quelle stesse persone le vediamo dormire sotto i cartoni. Ognuno di noi li incontra anche nelle principali strade delle città, e qui non parlo solo degli italiani che pur sono tanti, ma anche ormai degli extracomunitari che, spesso, non trovando lavoro fanno vita di strada.

Siccome l' informazione tradizionale non ne parla vorrei spendere qualche parola che possa essere raccolta da chi leggerà questo testo. Innanzitutto un pò di cifre. Teniamo conto che anche le statistiche si disinteressano dei senza fissa dimora. Infatti le uniche statistiche attendibili le abbiamo da coloro che sono impegnati come volontari nella assistenza di questi cittadini. Molte di queste associazioni si sono raggruppate nella Fiopsd ovvero la Federazione italiana organismi per persone senza fissa dimora. Tale federazione comprende circa settanta organizzzazioni incluse amministrazioni comunali come Brescia, Firenze, Genova, Roma, Torino e 32 caritas diocesane. ebbene i dati che questi ci forniscono parlano di una cifra tra i novantamila e i centomila senza casa.

Ma qualcuno di voi ha mai sentito un servizio televisivo anche solo di pochi minuti su questo fenomeno? Io no. Sento parlare degli homeless solamente in quei pochi giorni di inverno particolarmente freddi quando le televisioni danno notizia che le gallerie della metro nei grossi centri rimarranno aperte e dotate di brande per accogliere questi cittadini privi di dimora. Nonostante ciò è proprio in inverno che alcuni di questi muoiono assiderati durante la notte. Poi l' informazione tace per il resto dell' anno. E neanche si parla di quelle organizzazioni laiche o meno che sono le uniche ad aiutare queste persone portando loro qualche genere di conforto o accogliendole nei centri dove possono avere un pasto caldo.

Mi chiedo. dov' è lo stato? E il governo? Semplicemente sono assenti e l' assistenza ai senzatetto è affidata solo ai volontari. Il fenomeno che ho appena esposto è degno di una società che si definisca civile? No, non è degno di una società civile. E' degno però di una società incivile, che è quella in cui viviamo, almeno in Italia, dove, specie negli ultimi anni, ci sono giovani e meno giovani che perdono il lavoro e cittadini che il lavoro neanche riescono a trovarlo e quando, come in questi giorni, servono oltre 20 milioni di euro per tenere sotto controllo il deficit il governo non pensa neanche a tassare le banche o a tassare i grandi patrimoni.

Del resto nel recente G20 gli stati presenti non si sono accordati, tra molti altri temi, proprio sulla questione della tassazione delle banche. Ecco allora che, almeno in Italia, si tagliano, in maniera indiscriminata, i fondi al welfare o stato sociale, alla ricerca, alla scuola e alla sanità. La battaglia per la giustizia sociale, visto tutto ciòè bene che prosegua, grazie a tanti lavoratori e cittadini onesti che credono in un paese più giusto.

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foto senza tetto da fotosearch.com royalty free

questo testo ha locenza Creative Commons BY-NC-SA

venerdì 2 luglio 2010

delta del Niger. Oil disaster. l' informazione tradizionale non ne parla.


Da alcune settimane la televisione, ma anche i giornali ci parlano quasi quotidianamente della marea nera sversata nel delta del Mississipi dopo l' incidente alla piattaforma petrolifera deep blue horizon della inglese BP. Tutti tacciono invece sul disastro quotidiano che da almeno 50 anni devasta la popolazione della Nigeria, specificatamente nella zona del delta del Niger. anche lì ci sono molte compagnie petrolifere occidentali, tra cui Agip, Esso, Shell e l’ italiana Eni, che estraggono petrolio. Lo fanno però senza osservare quelle precauzioni che attuano nel mondo occidentale.

Una delle pratiche, vietate dallo stesso governo nigeriano, è quella del gas flaring. La pratica del gas flaring consiste nel bruciare il gas naturale che fuoriesce dal sottosuolo come sottoprodotto della estrazione petrolifera. Gas che viene bruciato a cielo aperto. questo provoca delle nubi tossiche che contengono più sosatanze nocive che inquinano l' aria, e oltre a renderla irrespirabile determinano asma, attacchi di cuore,bronchiti, leucemia, altri tipi di cancro.

Un altro grave fenomeno è quello della quasi inesistente manutenzione delle tubature che convogliano il petrolio e che spesso sono bucate e piene di perdite, cosicchè il petrolio si disperde nell' ambiente e oltre ad inquinare i terreni inquina la falda acquifera, ela popolazione è costretta a bere questa acqua Anche i fiumi sono inquinati e i pesci sono pieni di petrolio e anche di questi la popolazione si nutre con conseguente negative per la salute. Faccio rilevare che l' aspettativa di vita delle comunità che vivono attorno ai pozzi petroliferi è poco più di 40 anni.

Invece, le stesse compagnie, in occidente, usano delle tecnologie che permettono di recuperare il 99% del gas che fuoriesce dal sottosuolo conme sottoprodotto dell' estrazione del petrolio, utilizzando questo gas o reimmettendolo nel sottosuolo. quello stesso gas che nel delta del Niger provoca i disastri che ho detto sopra, perchè si pratica il gas flaring. qualche dato. Solo in Nigeria dalla pratica del gas flaring, derivano 50 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera.

A questo punto domandiamoci se la popolazione Nigeriana ottiene qualche beneficio dalla estrazione petrolifera., tenuto conto che questa ha rappresentato nel solo 2009 l' 80% del prodotto interno lordo.
Benefici non ne esistono tenuto conto l'lo sviluppo della economia nigeriana non è mai decollato, la corruzione è dilagante, i governi deboli e non in grado di garantire gli interessi dei cittadini, e come conseguenza si è sviluppata la guerriglia, che vede molto attivo il Fronte per la Liberazione del Delta del Niger.

Perchè l' informazione non parla di queste cose e non parla del fatto che alle popolazioni del delta del Niger è negato il diritto all’ aria e al cibo sani e quello alla salute. Facciamo in mdo che ognuno che legga questo articolo lo veicoli ad altri per far si che ci sia una informazione fuori dal coro. attendo commenti.

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nella foto disastro petrolifero nel delta del NIger da flickr jenn farr

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