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new world

venerdì 18 giugno 2010

Il pil non è indicatore di benessere

Urgenti nuovi criteri ambientali e un nuovo indicatore per superare il prodotto interno lordo.
Inizio col dire che ormai è inutile continuare ad affermare che il pil, come viene calcolato oggi, sia l' indicatore del benessere di una nazione. fondamentalmente perchè: la produzione di reddito non equivale alla qualità della vita e perchè nel Pil confluisce di tutto. Ad esempio nel pil confluisce, tra l' altro, anche la ricchezza prodotta dai lavoratori dipendenti, ma in che condizioni lavorano molta parte di questi che spesso non arrivano a fine mese con i soldi?mIn questo caso la ricchezza prodotta dai lavoratori in questione è indice di ricchezza per il paese ma segno di difficoltà economica di parte della popolazione.
Quindi la ricchezza accumulata non è indicativa del benessere o meno di una nazione. A questo proposito leggete una parte del discorsoche Bob Kennedy tenne all' Università del Kansas dove, oltre quaranta anni fa, era il 18 Marzo 1968, pronunciava le parole che seguono.

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della
salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani. Il discorso originale, in inglese lo trovate a questo link. Essendo molto più lungo troverete l' argomento del Pil al ventesimo capoverso circa.

Fin qui il discorso di Bob Kennedy. Ebbene, a tanti anni da quello storico quanto attuale discorso, finalmente qualcosa si muove concretamente, almeno a livello europeo.

E' infatti datato
8 settembre 2009 un seminario ad alto livello dal titolo "Ambiente: Misurare il progresso in un mondo in cambiamento". In sostanza, quest' anno 2010, la Commissione Europea presenterà una versione pilota di un Indice Ambientale Globale, ovvero il sistema statistico europeo includerà la contabilità ambientale come norma nelle statistiche macroeconomiche. Tutto ciò nell' ambito dell' obiettivo di una economia a bassa emissione di carbonio.

Di seguito i passi essenziali da compiere per definire il nuovo Indice Ambientale Globale che prenderà il posto del pil. Questo indice avrà tra i suoi requisiti quelli delle emissioni di gas serra, il deterioramento del paesaggio naturale, l' inquinamento atmosferico, l' utilizzo dell' acqua e, nondimeno, la produzione di rifiuti. La relazione che verrà presentata per il 2010 dovrà tener conto dei progressi o meno che sono stati fatti in questi settori.

Un altro impegno che si pone la Commissione è di ridurre drasticamente i tempi di presentazione di queste relazioni che spesso arrivano anche oltre due anni dall' inizio delle ricerche. Si cercherà di produrre i dati in tempo reale, tenuto conto che i dati economici vengono diffusi in poche settimane. In questo modo si avranno a disposizione allo stesso tempo i dati economici e gli indicatori ambientali e si potrà stilare il nuovo Indice Ambientale Globale.

Verrano affrontate, nelle relazioni, anche le diverse fasce di distribuzione della ricchezza e si evidenzieranno le diseguaglianze tra la popolazione. Insomma statistiche settoriali, piuttosto che la solita media statistica. Verrà inoltre eseguita una tabella che servirà a fare si che si attuino le tendenze ambientali e il benchmarking delle pratiche migliori per lo sviluppo sostenibile, di cui esistono già degli indicatori.

nella foto senza casa da fotosearch.com royalty free

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